Cinquantesima tappa

Sveglia alle 4 e 59 del mattino …

Non voglio rimanere intrappolato nella morsa di caldo e vento anche oggi, rimbalzo la sveglia solo una volta, tutti intorno a me dormono, alcuni su letti come il mio, altri su tappeti e uno di fronte a me su di un cumulo di sabbia grigia che sembra molto comoda a giudicare da come dorme …

Mentre riavvolgo il sacco a pelo, che ho usato fino alle ginocchia, e faccio le borse mi forzo di mangiare una decina di biscotti digestive e dei fichi secchi che avevo comprato a Dongola, prendo a credito delle bustine di latte dolcissimo dal freezer della kafeteria e faccio un po’ di foto. Continua a leggere

Quarantanovesima tappa

‘Adesso non puoi andare avanti! Sei il benvenuto nella casa dei maestri …’ ha detto il mio angelo custode, un maestro anziano della scuola di Akashah.

Non ho opposto resistenza.

Appena mi sono sdraiato nel letto con vista Nilo, all’ombra di un’ampia tettoia di paglia, mi sono addormentato, nel letto di fianco al mio il preside dormiva profondamente avvolto in una coperta buona per l’inverno italiano … erano le tre del pomeriggio … ho dormito un’oretta e mi sono risvegliato solo perchè avevo una sete pazzesca … sarei potuto rimanere ma avevo fatto solo sessanta chilometri … e vorrei provare ad essere a Wadi Halfa domani sera … Continua a leggere

Quarantottesima tappa

Non penso l’inferno esista veramente …

… ma se mi sbaglio probabilmente sarà simile alla tappa di oggi …

Sulla carta una semitappa di avvicinamento a Wadi Halfa, pensavo di arrivare prima dell’una, invece sono arrivato alle sei … 13 km/h di media … più caldo di ieri e un vento contrario caldo e fortissimo … sembrava di avere un phon puntato su tutto il corpo ma dove da più fastidio è in faccia … vorresti respirare come quando nuoti … ho il pensiero ricorrente del Picornell la mia piscina preferita … mi vedo che mi tuffo … faccio qualche vasca esco e bevo una birra ghiacciata con intorno il Montjuic … invece nelle mie soste mi devo accontentare di qualche bibita varia, uno yoghurt, e di tanta acqua un po’ sabbiosa delle otri che bevo solo quando la bocca rischia l’autocombustione … birre sono vietate in Sudan … sarà per questo che si trovano una serie di bibite gasate alla mela, alla ciliegia, al mango, … che riesco a bere solo in casi estremi … l’acqua in bottiglia non si trova spesso … mi fa ridere che a volte queste bibite gasate hanno la bottiglia e l’etichetta simile a quella di una birra belga … Continua a leggere

Quarantasettesima tappa

‘Oggi non fa caldissimo ci sono 57 gradi’ … mi ha detto un poliziotto …

Il mio obbiettivo di giornata era raggiungere Delgù a circa 130 chilometri da Dongola, ci sono arrivato relativamente presto e ho scoperto che non si tratta di un paese, ma di un grosso e convulso mercato frequentato da migliaia di cercatori d’oro che ogni giorno scandagliano le montagne circostanti. Non hanno il setaccio di Zio Paperone e Rockerduck, ma sono muniti di una specie di scandaglio, made in China suppongo, che tengono a tracolla al mercato e usano come un’aspirapolevere sul terreno, a vederli intenti a sondare il suolo sembrano i RIS sul luogo del delitto, o la NASA che analizza i dintorni dove si pensa è atterrata un’astronave aliena … Continua a leggere

Quarantaseiesima tappa

Semitappa, volata via in poco più di due ore …  t46-p1030425

Il vento a favore oggi che dovevo fare così pochi chilometri … mi sembra quasi uno spreco …

Sono appena tornato dal Nilo dove ho fatto un veloce bagno, dieci bracciate in tutto, perchè il manager della Nubian Guest House mi ha detto che da agosto a settembre è molto pericoloso e ogni anno muoiono più o meno venti persone, la corrente è fortissima, sicuramente con una canoa arriverei prima a Wadi Halfa, … il colore oggi era sempre lo stesso marrone, ieri a Al Khandaq mi era sembrato più azzurro la stanchezza e il gioco della luce della sera devono avermi tratto in inganno, anche se riguardando le foto di stamattina non sembrava così marrone come qui … Continua a leggere

Quarantacinquesima tappa

Non ho dormito bene in questa cafeteria, troppa musica fino a tardi, poi la vicinanza al  check point con i pulmann che facevano sosta, e infine … la pigrizia di non tirare fuori il materassino … hanno contribuito ad una notte con troppi risvegli … 

Avevo visto dalla cartina che si andava per circa 60 chilometri a Nord-Ovest, quindi mi aspettavo il vento che puntuale non mi ha dato tregua fino al pomeriggio, oggi il caldo è bastardo fin dall’inizio per fortuna ci sono tante otri, alcune con acqua, non si sa come,  freschissima, altre bollenti come l’aria circostante, il traffico ridotto non mi aiuta nella mia battaglia contro il vento … Continua a leggere

Quarantatreesima tappa

Articolo mandato dal laptop di un poliziotto nel mezzo del deserto

No le persiane non le avevo considerate …

Ieri sera ero così stanco che non mi ero accorto che c’erano le tapparelle, quindi stamattina dopo aver spento la sveglia puntata alle 6 per il tappone, ho dormito fino alle dieci! Poco male perchè nella notte c’era stato un diluvio universale, i dipendenti dell’immigration office sono arrivati tardi, e i miei documenti sono venuti pronti verso mezzogiorno e io … un paio d’ore dopo … Continua a leggere

Quarantaduesima tappa

Proviamo a fare questo tappone!

Anticipo la sveglia di mezzora, quando scendo nella hall trovo il manager che sta dormendo su una poltrona, mentre ascolta preghiere da una stazione radio, dal televisore … anche ieri sera ascoltavano la radio dal televisore erano tutti seduti ascoltando, guardando lo schermo blu con indicate le frequenze della radio. Sta dormendo, non avranno preparato niente penso, cazzo, invece sul mio tavolo c’è tutto pronto e protetto da domopack, riesco a tenermi per il viaggio, un panino col formaggino e una mela. Pago senza ricevuta perchè se no bisogna aggiungere le tasse … tutto il mondo è paese … ma il mio passapaorto e visto vengono registrati accuratamente su due registri … non esisteranno ancora i controlli incrociati qui?

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Quarantunesima tappa

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Il Nilo per la seconda volta …

Questa volta l’incontro è stato meno traumatico che in Etiopia, niente discesa e salita di 22 km, ma semplicemente un ponte presidiato da due poliziotti annoiati.

Il Sudan è decisamente piatto, se fosse una donna pochi si girerebbero a guardarla per strada, però da ieri, poco dopo Al Qadarif, è comparso il vento, forte che soffia da Sud verso Nord, anche oggi dopo i primi 25 km di tregua mi ha accompagnato per lunghi tratti di traverso, qualche volta frontale, e per una decina di chilometri si è degnato di spingermi … in Sudan si guida a destra come in Etiopia … il vento è riuscito a spingermi giù dall’asfalto tre o quattro volte … domani per andare a Khartoum si svolta a destra verso Nord … speriamo di aver capito bene da che parte tira … perchè vorrei fare un tappone … prima di immergermi nel Nord Sudan dove Nilo, deserto, villaggi con le brande, mi metteranno a dura prova …

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