Storia

Sport2build nasce al desiderio di poter offrire a tutti i bambini e ragazzi che si trovino in situazioni di emergenza, povertà e degrado sociale, in un contesto nazionale ed internazionale, un efficace strumento di sviluppo psico-fisico e sociale come lo sport.

Dal 2006 i due fondatori, Serena e Matteo, già impegnati in Zambia con progetti di cooperazione internazionale, iniziano ad organizzare nel loro tempo libero, varie corse podistiche coinvolgendo sempre più partecipanti fino a raggiungere medie di 500 giovani dai 6 ai 40 anni.

I due circuiti annuali chiamati “Never give up race” diventano un appuntamento fisso nella comunità di Kafue, sempre più atteso sopratrattutto dalle categorie dei più piccoli under 12.

La corsa diventa momento di aggregazione, competizione, divertimento, con ristoro assicurato per tutti, a volte unico pasto della giornata.

Pian piano iniziano anche gli allenamenti settimanali, nascono nuove squadre e nuovi allenatori, e si capisce che l’impatto sociale è molto più alto della semplice preparazione atletica.

Nel 2009 viene introdotto anche il calcio, e qui avviene l’esplosione dei partecipanti, quasi 2000.

Agli allenamenti e soprattutto durante le finali delle partite, vengono introdotti messaggi sociali, dalla promozione dell’AIDS all’importanza dell’educazione, dal rispetto per l’ambiente al rispetto per sé e per gli altri.

Nel 2010 Matteo e Serena decidono che è arrivato il momento di dare una struttura a questo impegno costante e nasce così la Sport2build Onlus con propria filosofia e metodologia.

SERENA BORSANI: PRESIDENTE E SOCIO FONDATORE
Serena Borsani
Lo sport è sempre stato una delle passioni di Serena. Era una buona atleta nella suo squadra di nuoto sin da molto giovane, un talento che si è trasformato nel 1996 nella sua carriera professionale di triatleta. Solo un anno dopo, Serena completava il suo Master in Economia presso l’Università del Sacro Cuore di Milano. E’ riuscita a coordinare il suo impegno nel triathlon con la capacità di interagire con giovani in situazioni di disagio tramite la formazione professionale. La sua esperienza nell’insegnamento ha permesso di farle riconoscere le molte mancanze del sistema educativo formale nei confronti dei giovani e bambini più vulnerabili e si è sviluppata l’idea che lo sport potesse essere il collegamento mancante.

“Ogni persona ha un talento e buone qualità, lo sport e le attività ricreative possono aiutare a scoprire e a sviluppare queste qualità. Inoltre le attività psicomotorie per i bambini creano un ambiente ideale per un appropriato sviluppo cognitivo. ”.

Nel 2006 sceglie lo Zambia dove come Project Coordinator Assistant è riuscita ad ottenere la sostenibilità della scuola professionale e delle attività produttive del St Ambrose Trade Centre. La sua convinzione che lo sport potesse essere usato come strumento di cambiamento e sviluppo sociale l’ha incoraggiata ad approfondire la ricerca nel ruolo dello sport in situazioni di conflitto,  nel processo di pace e riconcilianzione con una tesi per il Master in Diritti Umani e Conflitti presso la Scuola Sant’Anna a Pisa usando la sua esperienza in Kenya come Project Assistant con IOM nel violento periodo post elezioni.

“Lo sport ha un potenziale enorme, ma non è una scatola magica, è piuttosto una scatola neutra, da riempire con ingredienti giusti per ottenere il risultato desiderato in base al contesto e al bisogno”.

Dal 2009 è la Project Coordinator di un progetto co-fondato dall’EU nelle zone rurali di Chikupi in Zambia, dove una scuola professionale per i giovani più vulnerabili e drop outs è associata a delle attività produttive per assicurarne la sostenibilità. Consapevole del ruolo fondamentale dello sport come strumento di sviluppo sociale nelle comunità e sviluppo del bambino, ha cominciato dal 2006 ad organizzare il circuito podistico Never Give Up  ed i campionato di calcio Never Give Up nei quali più di 2000 hanno preso parte ogni anno.

Ha collaborato con la Scuola Sant’Anna di Pisa condividendo la propria esperienza tenendo alcune lezioni su “Sport for development and peace”

MATTEO SAMETTI: VICE PRESIDENTE/ DIRETTORE E SOCIO FONDATORE
Matteo Sametti

“Ho davvero capito l’importanza della disciplina, l’impegno ed il duro lavoro grazie allo sport”. Profondamente appassionato di sport, Matteo Sametti è riuscito ad integrare questa sua passione con una carriera professionale di grnade successo. Dopo la laurea presso l’Univeristà Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove ha completato un Master in Economia con massimi risultati, ha cominciato una carriera di 10 anni come revisore e commercialista per importanti aziende e clienti. Allo stesso tempo ha sviluppato un suo profilo e passione sportivi includendo ciclismo, triathlon e corsa. Nessuna montagna è invalicabile per Matteo, che ha scalato il Kilimanjaro nel 1998 ed ha imparato che si può ottenere tutto se la propria mente ed il proprio cuore sono focalizzati. Nel 2006 si è trasferito in Zambia dove come Project Coordinator del St Ambrose Trade Centre è riuscito ad assicurarne la sua completa sostenibilità alla luce del prossimo handover alla comunità locale grazie ad efficaci innovazioni ed un nuovo approccio alla cooperazione allo sviluppo. Ama le sfide e trova ispirazione in lunghi ed impegnativi giri in bicicletta dove c’è solo la bici, la strada, la fatica e se stesso proprio come il viaggio da Barcellona a Milano. Un altro suo successo è la presentazione di un innovativo progetto all’EU, che è cominciato nel 2009 integrando la formazione professionale di giovani vulnerabili con attività produttive per assicurarne la sostenibilità. Consapevole del ruolo fondamentale che lo sport ho giocato nella sua vita, Matteo ha introdotto un programma sportivo per i bambini di Kafue che per la prima volta hanno partecipato in attività sportive strutturate. Dal 2006, il circuito podistico Never Give Up da l’opportunità a più di 400 bambini di partecipare a gare di corsa ed allenamenti imparando l’importante insegnamento di disciplina, impegno e duro lavoro.

GIORGIA MARCHITELLI: SPORT COORDINATOR
Giorgia Marchitelli
Ancora studentessa universitaria presso il corso di Scienze Internazionale e Diplomatiche a Gorizia, Giorgia Marchitelli riconosceva come i bambini erano ancora membri dimenticati nella società contemporanea, nasce dunque il suo impegno e coinvolgimento nello sviluppo e implementazione di programmi dove i bambini hanno il diritto di essere ascoltati, interagire e crescere contribuendo al generale sviluppo sociale.

Prima come mediatore culturale a Gorizia e poi come una dei primi ad usare speciali lezioni di nuoto come strumento di integrazione sociale dei bambini di comunità immigrate e minoranze a Londra.

Ha coltivato la sua passione per l’Africa con un Master in Studi Africani alla School for Oriental and African Studies presso l’University of London nel 2007, un interessa che nasce nel 2000 come volontaria in un centro del Nelson Mandela Children Fund in Sud Africa dove ha avuto l’opportunità di incontrare l’iconico uomo, una costante ispirazione nel suo lavoro.

Zambia è diventata la possibilità di mettere in pratica alcune importanti lezioni. La Never Give Up Football League nel 2010 ha visto 2000 bambini e giovani coinvolti in attività sportive e di costruzione di life skills con lo scopo di permettere il loro sviluppo sociale, fisico e psicologico con un forte e ampio coinvolgimento e participazione della comunità locale.