Nona tappa

Fai clic per ingrandire

La testa è ancora un mezzo di trasporto molto in uso fra le donne del Malawi, portano di tutto dalla farina ai pomodori, dal bucato alle pentole, legna da ardere e acqua. Il carico è in proporzione all’età, e non dir ado sulla schiena hanno anche un bambino. Gli uomini usano di più la bici, anche se oggi ne ho visto uno che trascinava della legna tenuta assieme da una corda. Il Malawi è il secondo paese africano ad avere una presidente donna, Joyce Banda, che anche se non è stata eletta direttamente avendo assunto la carica perchè vice del suo predecessore che è morto in corso di mandato, è molto popolare, benvoluta e tutte le persone con cui ho parlato sono molto contente della presidente donna. Penso che se ci fossero più donne presidente la situazione in Africa sarebbe un po’ migliore.

Oggi sono partito veramente tardi verso le 10,30 perchè la bici aveva bisogno di un ultima messa a punto dopo la soluzione tecnica di ieri scaturita dalla creativtà italiana (mia) e l’improvvisazione malawiana (del meccanico al mercato), e poi andava lavata per forza perchè la sabbia si era intrufolata e aggrappata dappertutto. La messa a punto l’ho fatta io col cacciavite degli occhiali. Per il lavaggio mi sono affidato ad un taxi-ciclista, Aondwani, che mi ha portato nel più incredibile bici lavaggio del mondo: un fiumiciattolo nel compound di Chiputura! Prima bisogna comprare il sapone, poi si scende nel fiume appena dopo un ponticello, le bici vengono fatte scendere nell’acqua con le ruote immerse per 15 cm, poi inizia la pulizia col sapone, per risciacquare si sfrutta la forza dell’acqua del fiume, quando la bici è pulita viene riportata su in strada e accuratamente asciugata con uno straccio diverso da quello usato per pulire. Mentre il lavaggio era in corso sono arrivati dei bambini che dicevano ‘ona ginga a panga’, guarda una bici di legno, e io ho detto ‘not panga bamboo’, ogni nuovo bambino che arrivava diceva ‘ginga a panga’, e gli altri dicevano ‘nooo not panga, bamboo!’ e ridevano di brutto.

Ho visto tanti bambini lavorare sia al bicilavaggio, sia nei negozi, in particolare mi ricordo una bambina di circa 10 anni, da sola in un negozio che faceva i conti con una velocità stupefacente tenendo conto dell’età.

Per testare la bici sono tornato indietro nel tratto di percorso che ieri non avevo potuto fare, è stato un po’ come riconciliarsi col destino avverso, come chiedere scusa dopo uno sbaglio o un tradimento. Le scuse ci sono. Lo sbaglio o il tradimento restano, ma ci si convive meglio.

Dopo la bici di bamboo, il ponte di bamboo! Mentre mi divertivo a scendere e salire nella valle percorsa dal fiume South Rukuru, ho trovato un cartello che diceva ‘Kandewe Bamboo hanging bridge’, costruito nel 1904 a soli 200 metri. La mia bici fremeva era curiosa di vedere, questo suo strano parente fatto della sua stessa materia prima! Il ponte è costruito intrecciando bamboo di varie lunghezze e dimensioni, è concavo come gli scivoli delle piscine o le piste di bob, si vede tutto sotto in quanto gli intreci sono a maglia piuttosto larga, questo rendeva la mia camminata incerta e faceva ridere i bambini. Io e la guida improvvisata del ponte, avevamo lo stesso scetticismo, io per il ponte e lui per la bici.

Sulla copertina di un libro che gira a casa nostra senza essere letto, penso di Anthony De Mello, ho letto che ‘la vita è quello che ti succede quando sei intento a pensare (o fare) ad altro’. Ieri la rottura del cambio mi ha disturbato parecchio. Oggi pur partendo tardi sono riscito a fare più di 120 km, ho visto posti e persone bellissimi, ad un certo punto un nutrito gruppo di donne che stave preparando dei covoni da bruciare coi resti del grano, mi ha chiesto dove andavo, e quando ho detto Londra, hanno inziato a ballare e cantare per augurarmi buon viaggio! Questo è un po’ quello che cerchiamo di trasmettere come Sport2build, non bisogna mai arrendersi, bisogna tenere duro, se si perde una partita o una gara, ci può sempre rifare alla prossima.

Per inciso, Giorgia mi ha comunicato oggi gli atleti della nostra Never Give Up hanno brillato ad una importante competizione nazionale a Lusaka, tant’è che l’allenatore della nazionale verrà a vedere le nostre prossime gare.

Domani mi avvicinerò alla Tanzania dove dovrei entrare lunedì.

Adesso mi addormenterò cullato dalle onde del lago Malawi che non ho visto bene perchè sono arrivato che era già buio.

Mzuzu S 11° 45.807’ E 34° 01.513’ – Chitimba Nimiasii Lodge S 10° 55.745’ E 34° 21.732’

123 km