Never Give Up Race 2012 – Quinta gara

113_7095È la mia prima volta al porto di Chaniana. L’atmosfera è diversa da altri villaggi nelle zone rurali di Kafue, c’è un pulsante mercato di pesce, donne con delle stuoie intrecciate per terra piene di pesciolini che il sole sta seccando e sacchi pieni di ghiaccio e pesci freschi, e le barche, la maggior parte fatte in legno con una forma tradizionale altre in più moderna resina approdate sulla riva del Chaniana River, un bacino fluviale del Kafue River.

La corsa con arrivo al porto di Chaniana è una delle più lunghe, 275 i partecipanti oggi di cui un esorbitante 209 nelle categorie junior. L’alta erba verde e rigogliosa che caratterizzava il paesaggio delle prime gare di questo circuito Never Give Up 2012, ha lasciato il posto all’altissima erba dorata tipica della stagione secca. Lungo il percorso moltissimi tratti sono bruciati, memore di un corso seguito anni fa alla SOAS a Londra, The ecology of the land in Sub Saharan Africa, ho subito pensato all’antica pratica agricola di bruciare il terreno alla fine del raccolto con l’idea che il fuoco rigeneri e renda la terra più fertile per il raccolto seguente, sono subito stata smentita del coach di Chaniana, Ernest, anche coltivatore di sussistenza nel suo piccolo pezzo di terra, l’erba alta viene bruciata per scovare le tane di grossi ratti di campagna che vengono poi cucinati sul braciere e mangiati: una prelibatezza, mi assicura!

La gara è stata dominata da Insist Maunga, che stella nascente della squadra di Chaniana, ha dato il meglio di se nei primi chilometri nel tentativo di tagliare primo il traguardo in questa sua gara ‘in casa’. Ma il campione Gillias Nangwala non si è fatto sconfiggere e al porto è arrivato lui per primo. Questa dunque la classifica: tra i senior boys primo Gillias Nangwala seguito da Eugene Chaambwa e Sydney Mweemba, solo quarto Insist Maunga; per le senior girls si conferma campionessa Ruth Kapempe, seconda Magrete Bonda che ha recuperato dopo la scarsa performance della quarta gara, terza Eukiness Hangombwa; primo junior boy Most Muleba seguito da Gift Matimba e Best Michelo; prima junior girl Milika Muweswa, seconda Ramona Muyuya e terza Cynthia Hangombwa.

113_7127All’arrivo le pescivendole davano pezzi di ghiaccio ai corridori accaldati che li succhiavano avidamente, alcuni si sono tuffati nel fiume e saltavano e giocavano nell’acqua rinfrescante anche se la maggior parte è rimasta alla riva a guardare i pochi coraggiosi compagni che sguazzavano felici, non sanno nuotare e hanno paura dell’acqua come moltissimi in Zambia. I nuotatori tra uno schizzo e l’altro controllavano che il numero scritto con l’indelebile sul braccio non si cancellasse, ricevono il rinfresco di tangy (una bibita frizzante dolcissima), Maheo (una bibita tradizionale densa a base di mais), banana e pane, solo dopo aver mostrato il numero al coach.

L’atleta di Chipapa, Victor Musaka, si è fatto oggi portavoce dello spirito della Never Give Up, nonostante una pietra gli avesse tagliato il piede ha continuato a correre un pò zoppicando fino all’arrivo assicurandosi la settima posizione tra i senior boys tra gli incoraggiamenti del coach Bornface che continuava a gridare orgoglioso ‘This is NEVER GIVE UP!’ (Questo è NON MOLLARE MAI!).

Anche in questa giornata ho avuto la conferma che il ruolo della Sport2build e i nostri obiettivi sono fondamentali in questa società Zambiana. All’arrivo di Dominic, giovane atleta di otto anni che fino alla fine del 2010 non camminava a causa delle tubercolosi ossea che gli ha anche bloccato la crescita tanto che oggi nonostante corra, salti, si arrampichi come tutti i suoi coetanei, ha l’altezza e la struttura fisica di un bambino di soli cique anni, un gruppo di persone ha cominciato a deriderlo. E’ questa la reazione che nella maggior parte dei casi suscita in Zambia chi per altezza, disabilità, o qualsiasi aspetto che lo renda diverso, non si omologa agli altri. Sport2build vuole promuovere la nascita di una società basata sull’uguaglianza, il rispetto e l’integrazione, incoraggiando tramite lo sport chi come Dominic verrebbe emarginato ed escluso.