Cinquantaquattresima Tappa

Il cronometrino è stato asportato chirurgicamente … 

Le borse laterali dove ho tutto il mio bagaglio sono due: in quella di destra ho mantelline, cuffia di lana, utilissima in Etiopia, caricatori vari, beauty case, medicine, in quella di sinistra ho vestiti e computer e delle camera d’aria sul fondo. Le cose non vanno direttamente nella borsa che si vede all’esterno nelle foto, ma in un’altra, tipo sacca, rimovibile e impermeabile, da infilare come una matrioska in quella esterna. Le borse interne le ho svuotate completamente raramente, se non ricordo male l’ultima volta fu a Karthoum. Questa mattina prima di partire cercavo una mela che di solito metto nella borsa di destra, sopra un paio di pantaloncini da bici di riserva che stanno sopra il beauty case … quando cerco nella borsa di destra … trovo i vestiti! … i vestiti? … ieri sera c’era un black out e ero stanchissimo e non mi ero accorto che le sacche interne erano state invertite … quindi la polizia o il manager dell’albergo mentre mangiavo … mi hanno guardato nella borsa … figli di buona donna … può una rivoluzione finire con un militare al potere? …

t54-p1030762Oggi l’occhio e le mani hanno cercato spesso il cronometrino … specie nei primi chilometri pensavo spesso a quell’ignorante ladro poliziotto, che ha asportato il cronometrino wireless ma ha lasciato i magneti sulla forcella e i raggi … mi immagino questo esemplare di tutore dell’ordine, purtroppo non raro in Africa, che va a casa e regala il cronometrino alla figlioletta dicendogli ‘Guarda cosa ti ha preso papa!’ … la figlia lo guarda … lo prova … non funziona … e dice ‘papà prossima volta che rubi qualcosa per me fallo con intelligenza!’ … mi ricorda un nostro dipendente al St. Ambrose che ha comprato il DVD prima di avere il televisore …

Comunque ho usato il GPS, come mi aveva detto quell’inglese in Tanzania, ‘qualsiasi fucking cosa prima o poi diventa utile in Africa’, il GPS l’ho usato solo in Etiopia per le altitudini ma funziona bene anche come cronometrino, ma va tenuto nelle tasche che la maglia ha sulla schiena …

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Oggi sono partito incazzato deciso a portarmi il più avanti possibile, non avevo molta voglia di interagire con le persone, ne di fare fotografie, poi sulla strada l’Egitto ha tirato fuori i suoi anticorpi che hanno iniziato a rimarginare la ferita che si era aperta tra me e la terra dei faraoni … è stato come se l’Egitto non ci stesse a venire ricordato all’ultimo posto degli stati che ho attraversato … e così mi ha fatto incontrare tante persone oneste e ospitali … che mi hanno fatto dimenticare quello stronzo che si sta facendo le pippe col mio cronometrino …

Oggi in due posti distanti una trentina di chilometri due negozianti non mi hanno fatto pagare perchè han detto sei nostro ospite… mi era successo un paio di volte in Sudan e basta … un altro si è inoltrato sotto il caldo massimo nei meandri di un paesino per comprarmi la ricarica del cellulare … tantissimi mi hanno salutato con ‘you are welcome in Egypt’ … una famiglia fuori da una piccola moschea mi ha rifornito a più non posso di acqua ghiacciata, volevano tenermi a mangiare e dormire …

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Sicuramente dopo una ‘rivoluzione’ il paese sarà più pericoloso, ci saranno in giro più armi … ma a me è sembrato che alla polizia il tipo di viaggiatore che io rappresento non sia molto gradito … cioè chi si muove secondo un itinerario proprio non è per loro assimilabile, e controllabile, a un turista che arriva in aereo, va in albergo, e da li si muove su binari predefiniti … ieri mi han detto prima di prendere il treno per andare al Cairo … poi l’aereo … ‘perchè andare in bici è così faticoso’ … ‘ma secondo te sono arrivato fino qui per fare gli ultimi 400 chilometri con un mezzo alternativo?’ … ‘ok sei libero di fare quello che vuoi ma registrati in tutti i posti di polizia dove passi’ … ‘certo …’ …

Oggi non mi hanno fermato, un paio di volte ai posti di blocco mi hanno chiamato a scoppio ritardato, ma ho fatto finta di non sentirli, …

Il traffico è sregolatissimo, le case popolari simili a quelle che si trovano nelle nostre periferie, i veicoli hanno tutti dei clacson sovradimensionati il minibus ha il clacson di un grosso camion, i Bajai lo stesso, i camion verranno avvertiti anche in Libia, quando il traffico è massimol’Ipod non si sente più …

Al Balyana N 26° 23.543’ E 32° 00.298’ – Asyut N 27° 17.831’ E 31° 18.592’

162 km