Seconda tappa

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Questa mattina ho lasciato la scuola poco dopo le sette, mi sono svegliato con largo anticipo anche perchè il mio materassino cinese ad un certo punto della notte si è sgonfiato, e il pavimento dell’aula professori era ghiacciato oltre che scomodo. Poi non dimentichiamo che ho invaso la sala giochi dei pipistrelli, che si sono scatenati in voli acrobatici e squittii per tutta la notte fino all’alba. Ieri ho capito bene il significato di animale notturno …

 Appena uscito dal cortile della scuola sono stato accolto dal solito freddo  vento contrario. La scuola, come tante in Zambia, era sprovvista di energia elettrica così, non volendo ‘bucare’ il camping gaz alla prima tappa ho cenato con il tris di barrette: cereali alla fragola, cereali con miele e pronutro. Sarà per questo che dopo una goduriosa discesa in cui ho superato i 60 km/h, mi si è spenta la luce. Crisi di fame! Mi sono fermato in cima ad una salita, di fronte ad una  chiesa dei Testimoni di Geova, mentre ingurgitavo ancora le barrette, vedo una coppia, che corre su per la salita con una ventiquattrore che sembra pesante, capisco subito che il loro obbiettivo sono io, quando mi raggiungono mi dicono ‘Dio ti vuole bene’ e mi danno il loro giornalino, che infilo sotto le corde che tengono tenda e sacco a pelo, vanno via contenti per aver portato a termine la missione. Sul giornalino c’è un articolo su come sopravvivere se il tuo reddito si riduce drasticamente!

Una cosa che ho imparato nei miei precedenti viaggi in bici è l’importanza di non avere niente sulla schiena, questa volta anche il micro zaino è rimasto a casa. Una cosa che non ho imparato è non chiedere le distanze in kilomteri alla gente che non guida! Ieri avevo fatto una decina di kilometri in più di quelli postati perchè un paio di persone mi avevano spergiurato che c’era un villaggio a tre o quattro kilometri, ma poi non c’era niente a parte il buio ormai sopraggiunto, cosi sono tornato indietro: quando stamattina sono passato dallo stesso villaggio il cronometrino diceva 22 km fatti!

La strada oggi costeggiava il confine Nord del Lower Zambesi National Park, ma non ho visto animali vivi, solo tre ‘stirati’ da qualche camion, una iena, una specie di iguana gigante e un serpente verde smeraldo che sembrava messo sulla strada coi trasferelli.

La tappa è stata dura per il vento e le salite di cui una di circa 10 km dopo la deviazione per Mpansha. Su questa salita mi sono ricordato come è bello urlare minchiate, in lingue conosciute ed inventate,  mentre si pedala…

Alla fine della tappa, al culmine di ogni salita speravo di vedere il fiume Luangwa che da il nome alla cittadina da cui scrivo , ma il fiume mi è apparso solo alla fine … il gestore del River Camp dove mi trovo ha espresso dubbi sulla resistenza della mia bamboo bike … si ricrederà!

Shingela Kamkumba Basic School S 15°.242’ E 29°.161’ – Luangwa S 15°.626 E 30°.404

132 km