Cinquantunesima Tappa

Vado o non vado?

Luxor è a 225 chilometri dal porto, con questo caldo difficilmente ce la farò ad arrivarci in una tappa, nei quindici chilometri dal porto ad Assuan non c’è vento contrario e peadalo discretamente, prima di partire, devo prelevare, comprare sim card egiziana, mangiare e bere qualcosa … giunto in centro riesco a fare queste cose velocemente … mangio due gelati … non è stata una grande trovata … bevo tanto … e dopo che Giorgia e dei taxisti mi hanno confermato che dovrebbe esserci una stamberga a Kom Ombu mi lancio … quando passo dal bel albergo vista Nilo che Giorgia mi aveva prenotato ho un breve tentennamento … ma ormai la decisione è presa …

L’Egitto visto fino a qui è un altro mondo, un po’ in regresso forse, ma comunque avanti anni luce rispetto ai due stati che l’hanno preceduto. La strada segue il Nilo e la ferrovia, che è molto movimentata in tre ore ho visto quattro treni, se sei fortunato in Zambia quattro li vedi in due anni …

Sul Nilo ci sono barche a vela e turistiche da crociera, tra la riva e la strada ci sono spesso degli alberi, tante palme e quando in alcuni punti la ferrovia è decorate da buganville multicolore si sta veramente bene si pedala senza fatica, come faremo in paradiso.

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I punti di ristoro sono numerosi, bevo bene anche se non ho mangiato bene, arrivo un po’ stanco quando il sole sta tramontando e tutti hanno in testa solo la cena post Ramadan. Kom Ombu è divisa in due dalla ferrovia, la parte a destra è il centro, la parte a sinistra dove ho trovato posto io, gode della presenza della strada principale e la ferrovia, che mi fa pensare che il rumore cesserà solo dalle due alle quattro … ma io mi addormenterei anche sul cassone di un camion … o nelle scialuppe di salvataggio come ho visto fare ieri …

Tutti mi dicono che non c’è albergo, locanda dico, per far capire che non ho pretese, c’è chi mi vuole rimandare ad Assuan, chi dice a tre chilometri che potrebbero essere venti c’è qalcosa, io so che c’è, cerco fino a quando non trovo qualcuno che mi aiuta, inifine trovo questa palazzina anonima e prossima allo sfacelo che è una locanda … ovviamente non c’è scritta in inglese … mi accordo con un vecchietto gentile per una stanza a 20 pounds egiziani, 3 euro, quando scendiamo per mangiare vicino, il vecchietto viene smentito da uno stronzo che purtroppo deve essere anche il padrone, che dice che è tutto ‘fully booked’ di andare via … non ci pensavo nemmeno … alla fine mi hanno cambiato stanza e raddoppiato il prezzo ma sono al secondo piano dove il vento si muove … dovrò ricordarmi di quest’attitudine a negare l’esistenza di alberghi non ritenuti all’altezza …

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A mangiare nella bettola del padrone dell’albergo, non ci penso nemmeno, ho voglia di camminare, tra queste innumerevoli moschee con le luci colorate come si usa da noi a Natale, scesi dal ponte che attraversa la ferrovia si viene travolti dalla vita, negozi su negozi, tantissima gente, un negozio a quattro vetrine di abiti da sposa, molto simili ai nostri, alcuni negozi di fiori di plastica, panetterie, fruttivendoli, ristoranti e caffetterie, non sono ancora pronto per mangiare, ho caldo e molta sete quindi cammino, bevo e compro mele e pane per domani mattina … qualcuno mi ferma, mi chiede del mio viaggio, poi un vecchietto distinto seduto su di una sedia di plastica di fronte al suo ristorante di kebab, mi fa chiamare da Mohamed un suo amico con cui stanno bevendo thè e fumando … Mortar per sapere da dove vengo, del mio viaggio, dello Zambia, mi chiama sempre per nome, è stupito che la mia bicicletta sia di bamboo come il suo bastone, ordina thè a ripetizione e fuma con la stessa frequenza ha 75 anni, ed io, lui e Mohamed restiamo lì seduti sotto il portico a salutare la gente che passa, tanti lo conoscono, si fermano ci salutano, e scambiano qualche parola, questo mi rilassa e rinfresca molto, sono pronto per mangiare, minestrina, riso, insalata, pollo e pane arabo … Mohamed non poteva portarmi in un posto migliore … ritorniamo da Mortar, mi piace come col bastone tiene il ritmo della musica che viene da un negozio di fronte, Mohamed, che ha la mia età, prende delle medicine per la circolazione e fuma una sigaretta ogni dieci minuti, io fumerò solo a gennaio del 2021 … Mohamend vuole farmi vedere la sua FIAT 128 del 1972 con alettone posteriore … è il suo taxi … la strada è un museo rombante di FIAT e Peugeot … quando mi sto per congedare … si sentono dei botti fortissimi … andiamo a vedere … dal negozio di abiti da sposa esce una coppia di sposi … ci sono botti e coriandoli … gli sposi entrano in macchina e vanno via inseguiti da una folla di parenti festanti.

Prima di congedarmi ho comprato due pacchetti di sigarette per Mohamed e Mortar, hanno voluto a tutti i costi ricambiare con una bottiglia di Sprite …

Porto di Assuan N 23° 96.868’ E 32° 87.796’  – Kom Ombu N 24° 47.964’ E 32° 94.587’

66 km